Tutte le strade portano a Roma, si sa. E sono varie le foggie dei calzari, ma tutte poggiano sull’incavo della lunghezza del primo dito, l’alluce.
In una civiltà (civitas) come quella romana antica, se CAMMINAVI, anche e soprattutto metaforicamente, impegnandoti a fondo, potevi, in casi abbastanza eccezionali, ma non rari, raggiungere il massimo grado di onorificenze anche nell’arco di una sola vita, “homo novus” si diceva (così era di Catone, Cicerone..)
Allora ecco spiegata la “tortura” terrificante e paurosa (come anche la identifica anche Pierpaolo Pasolini) della CROCE.
La croce è di per sè l’opposizione a questa logica vigendi ed operandi; se eri contro la logica di quell’Impero, tollerante sì, ma al contempo grandioso poichè unico e quindi terribile, ecco che il potere coercitivo diceva: stai fermo!!
e senza andare per il sottile di un ago inframuscolare, sceglieva in modo più vistoso ma forse onesto, i chiodi.
Come a dire, disconosci la realtà unica di questa meravigliosa civiltà?
Nn ne puoi essere degno... perchè l’impero romano, bisogna dirlo, deva peso all’avanzamento basato su meriti e “virtus” naturali.
Parafrasando Nietzsche: “umano tanto umano”.
Ecco perchè se c’era una svolta, un Ribaltamento di grazia doveva avvenire proprio lì, e così come è stato.
L’apertura che spalanca la Croce di Cristo e anche quella opposta di Pietro aprono le porte alla possibilità umana di creare ed esistere pienamente, in libertà, e nell’autodominio di sè.
Chiave complessa la Misericordia, poichè possiede un suo alato potentissimo Contrappeso.
Novità. Scandalo. Pietra d’inciampo. eppure il volo si fa così...
L.g.
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