26 maggio 2008

arte_il tondo Doni




La Sacra Famiglia in Michelangelo

La celebre tavola detta Tondo Doni, che rappresenta la Sacra Famiglia e il S. Giovannino, è l'unico dipinto di Michelangelo che non lascia alcun dubbio circa la sua paternità.
Dipinta tra il 1503-1504 su commissione di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi come dono per le loro nozze, la tavola è circolare secondo il tipico formato fiorentino e si ritrova nella sua cornice originale: intagliata, molto preziosa, probabilmente disegnata da Michelangelo stesso, dove compaiono le falci di luna crescente simbolo dell'arme degli Strozzi.
Il colorismo della tavola richiama la maiolica dipinta, con pochi ma vivaci colori, decisi e definiti, così come i corpi che sembrano scolpiti nel marmo da una definizione pittorica che lascia ben poco spazio alla seduzione e all'ambiguità di velature, qui la luce è chiara, netta, incisiva, rosata e soprannaturale e scolpisce la natura di quei corpi che esprimono la totalità umana. Ciò a cui ogni uomo può aspirare aiutato dalla Fede.
La bellezza della forma naturale è investita da una luce che chiarifica un ruolo; la muscolatura è forza interiore, è capacità di dirigere un'azione, è moralità acquisita per via della grazia che fa scordare la fatica, ma come ogni muscolo umano, qui inteso come fascio di fibra morale, è decisione e allenamento continuo alla buona volontà, l'accettazione della volontà suprema.
Ma questo tratto “pesante” di gravida presenza, consistenza di un corpo, non è statico, al contrario è dinamica di un movimento, quasi un saggio di sviluppo spaziale del mutamento.
In questa tavola, possiamo credere che il bambino stia per tornare nelle braccia di Maria, ma nulla ci impedisce di pensare al contrario che stia passando dalle braccia della madre a quelle di S. Giuseppe, è un movimento, è la dinamica di un ruolo educativo che si svolge in due; è la famiglia che diventa tutt'uno per forza d'amore, la cooperazione data dall'unione.
Le figure si articolano così plasticamente e morbidamente nello spazio, facendo confluire la stirpe di Davide quella da cui proviene Giuseppe alla nuova umanità rinata dalla Chiesa Universale nelle braccia di Maria secondo l'interpretazione canonica, ma noi possiamo perfino vedere il continuo passaggio del Cristo bambino nelle braccia forti e amorose dei genitori.
Lo spazio sacro è separato da schiere di uomini nudi che attendono la Resurrezione della carne, e rimandano all'umanità prima della venuta di Cristo.
Il san Giovannino vestito della consueta veste di cammello osserva la scena dall'esterno dell'hortus conclusus dove ciocche di trifoglio simboleggiano la Trinità, con aria incantata d'attesa; mentre il libro nel grembo di Maria rimanda alla storia che deve venire, alla consapevolezza per il cammino verso la Croce, l'accettazione della Volontà divina che sacrificherà il corpo morbido e possente di suo figlio levandolo sofferente sulla Croce.
Ma quello raffigurato è il tempo della Grazia e della bellezza, della possenza morale, della luce chiarificatrice e serena di un ordine superiore.
Michelangelo in questa tavola introduce una serie di novità compositive e coloristiche che fanno di quest'opera un vero caposaldo della pittura occidentale, il Tondo Doni presagisce infatti alla grandiosa opera della cappella Sistina, al protagonismo di corpi investiti da una luce e forza divina che esprimono in totalità l'essere umano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...:) ti svelo un segreto:anche io ho sempre adorato questo quadro..è in continuo movimento..vivo..familiare..
a presterrimo!
Ske

Tito ha detto...

Trovo bellissima ed entusiasmante la passione che colora ogni tua parola.
Complimenti!!! Mi sono divertito un mondo a leggere questo post...


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