3 marzo 2009
_un teatro
QUI, ORA
Sentire un’unica possibilità, nella totale libertà,
una rete calda, mani.
Sentire di potere solo un passo, quello.
Luminoso, unico, accolto.
Sincerità nella misura di un corpo.
Il mio corpo lucente, così delimitato,
accettato, riscaldato da altri corpi di
fiato, che soffiano attenzione.
Attesa, sospensione.
Fare un passo, uno solo. Ma non un
passo solo. Unisono di suono. Sono.
Forse abbiamo qualcosa da dirci, da darci,
da trasmetterci.
Miriadi di frasi, mondi vacanti di senso,
forse solo nell’incontro riesco.
E tutto questo doveva arrivare.
Anni ad imparare, programmare… per poi
lasciarmi andare, dimenticando tutto.
Imparo il respiro, che è un mistero
lo accolgo come te, compagno, così distante
straniero nella mente.
Ma siamo noi, il tempo presente.
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