18 marzo 2008

meriggiare pallido e assorto

guscio chiuso e incandescente
il pensiero dirompente
giovane e fluviale
tre ragazze e il loro mare
son vestite tutte di sole
rimbalzano parole
nel cortile universitario
si crede tanto e si saluta Mario

meriggiare pallido e assorto
su una panchina dallo sguardo corto
l'infinito gli è d'appresso
oltre l'immenso cipresso
uno scoglio che si incrina
la lezione s'indovina
si frammenta di torpore
qui si vince o si muore

2 commenti:

Anonimo ha detto...

......qui si fa il teatro o si muore!
un abbraccio lsd
ske

Gabriele Zeetti ha detto...

Bellissime parole!


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